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Recesso dai servizi di ATM e casse automatiche di ING

Si @REXLEX ,  credo anche io che i rischi non siano molti ma se ricordo bene c'è stato in passato il caso di una coop che non ha rimborsato i risparmiatori e quindi, anche se le possibilità di inolvenza sono vicine allo 0 meglio specificare il tutto (ps il link dovrebbe essere questo https://www.altroconsumo.it/finanza/investire/investimenti-alternativi/ultime-notizie/2017/09/quante...

Quanto al resto concordo solo parzialmente con te e ti spiego le motivazioni:

esiste da tempo in Italia l'anagrafe dei conti correnti detenuta dall'Amministrazione Tributaria. Pertanto ogni versamento in contanti effettuato dai contribuenti è a perfetta conoscienza del fisco che può opportunamente richiedere al contribuente conto delle operazioni effettuate. Aggiungi a questo che il sistema tributario italiano è spesso basato sulle cosidette "presunzioni"; nel caso del denaro versato ad esempio il fisco presume che sia frutto di reddito salvo prova contraria del contribuente. Si verifica così l'inversione dell'onere della prova: a differenza del sistema penale in cui è lo Stato a dover provare la colpevolezza di un soggetto per l'Agenzia delle Entrate è il contribuente a dover dimostrare di non aver evaso.

Partendo da questo quadro giuridico estremamente favorevole all'amministrazione finanziaria (non è un giudizio ma la fotografia della realtà) non si comprende il perchè non debba essere garantita ai cittadini la possibilità di effettuare operazioni di versamento (peraltro in nessun modo vietate dalla norma): se il contribuente non potrà giustificare le somme l'amministrazione avrà un buon gioco a recuperare quianto ritenuto, a ragione o torto, evaso.

In linea di massima ritengo che nessun evasore (e come dici tu ne esistono tanti) con un po' di cervello in zucca versi il frutto del proprio furto (perchè è di questo che si tratta) su un conto bancario. 

Cosa ne pensi @Gabriele ?

 

 

@MIRKOSARA l'ultimo carrozziere con cui ho avuto a che fare non mi è parso molto impressonato da quanto da te citato. Forse aveva una scatola magica in cui tu metti il contante, la chiudi, reciti una formula magica e il contante si trasferisce altrove.

@MIRKOSARA : interessante il link di Altroconsumo sulle Coop, sorprendente soprattutto il titolo "più finanza che carrello"; dunque, le coop sono in attivo grazie alla raccolta del prestito sociale e non per gli utili dei supermercati! Per evitare rischi di fallimento, le varie coop dovrebbero "garantirsi" a vicenda: non vedo altre soluzioni.

@REXLEX : concordo sul fatto che talora c'è coda agli uffici Coop; dipende dalle operatrici, che qualche volta si allontanano [a far la spesa o per cavoli loro, magari a inizio o fine turno], altre volte si dilungano in chiacchiere e lungaggini, reclamizzano coop-voce, invitano a votare per il rinnovo del direttivo, etc. Ma c'è il modo di far le proprie rimostranze in maniera soft: basta ironizzare vicino al vetro scorrevole, che non ottunde del tutto le imprecazioni, facendo finta di parlar con se stessi; l'interessata sente e si dà una mossa: tu puoi sempre negare, dire che non ce l'avevi con lei, cavartela con una battuta del tipo "a buon intenditore..." ;-) 

@REXLEX  a mio parere il problema non è da ricercare nella convinzione del carrozziere di farla franca: se i soldi ricevuti a nero dai suoi altri clienti vengono versati in conto, l'amministrazione finanziaria ha il modo di colpirlo (e gli avvisi iniziano a vedersi) Dalle fatture elettroniche infatti l'AdE è in grado di comprendere quanto l'artigiano  possa aver incassato per contanti. Il dato può essere incrociato con i versamenti  e con gli altri redditi eventualmente dichiarati (fitti o altro).

Parte dunque una richiesta di giustificazione che il contribuente potrà fornire in modo esclusivamente documentale (scontrini di vincite documentazione di vendita beni propri etc). Ove tali giustificazioni non siano ritenute valide parte l'avviso di accertamento.

Su queste basi che senso ha bloccare i versamenti bancari se anzi possono costituire un indizio di evasione?

E poi: non potrebbe un contribuente percepire un canone di locazione per contanti su un contratto registrato e dichiarato e versarlo presso un istituto di credito dal momento che non esiste una Legge che lo vieti?

O un supermercato che incassi ingenti somme di denaro legittimamente comunicate attraverso i corrispettivi telematici  perchè dovrebbe tenerli sotto il materasso?

Mi sa che comunque stiamo finendo off topics anche se il confronto è gradevoleSmiley Molto-felice

@MIRKOSARA io non sono nella situazione di misurarmi con il 'nero'. Ma se lo fossi sicuramente avrei aguzzato l'ingegno sul 'che fare' dei contanti. E ribadisco che la categoria dei lavoratori autonomi non mi sembra al momento annichilita dalle procedure e dai controlli sino ad oggi messi in atto seppur rappresentino qualcosa. Spero , come fatto in altri paesi , che si individuino meccanismi tali per cui l'interesse del cittadino confligga in maniera netta / concreta / immediatamente percepibile con quella dell'evasore. E secondo me il cashback è stato un segnale incoraggiante ad andare avanti anche su questa strada. 

@REXLEX  ha scritto:

@MIRKOSARA io non sono nella situazione di misurarmi con il 'nero'. Ma se lo fossi sicuramente avrei aguzzato l'ingegno sul 'che fare' dei contanti.

Certo, e  da persona intelligente quale sei sicuramente non avresti certo  fatto l'errore di versarli sul conto corrente;

@REXLEX  ha scritto:

E ribadisco che la categoria dei lavoratori autonomi non mi sembra al momento annichilita dalle procedure e dai controlli sino ad oggi messi in atto seppur rappresentino qualcosa.

 

I controlli bancari stanno perfezionandosi; a breve vedrai dei risultati ( e non necessariamente nel senso dell'equità)

 

@REXLEX  ha scritto: 

 Spero , come fatto in altri paesi , che si individuino meccanismi tali per cui l'interesse del cittadino confligga in maniera netta / concreta / immediatamente percepibile con quella dell'evasore. E secondo me il cashback è stato un segnale incoraggiante ad andare avanti anche su questa strada

 

caro Rexlex, io credo che il problema sia culturale, pittosto che tecnico: possiamo permettere ai cittadini di detrarsi le spese come in America ma se il commerciante infedele riconosce al cliente uno sconto maggiore di quello concesso dallo Stato ed il cittadino accetta la cosa serve a poco oltre ad avere un costo per la collettività.

 

Bisognerebbe convincere i cittadini che cio che versano è per il loro stesso bene e serve a garantire a tutti un'assistenza sanitaria, un walfare che, pur spuntato dai tagli degli ultimi decenni, è comunque tra i migliori del mondo. 

 

Senza cultura del bene comune ci sarà sempre qualcuno che sgarrerà.

 

Caro @MIRKOSARA quando ci sono di mezzo i soldi è meglio non contare sul cambio di mentalità, in una nuova sensibilità sociale che faccia si che tutti paghino la propria parte. Meglio puntare su sistemi,metodi, leggi, procedure e come dicevo interessi confliggenti per cui io abbia un ritorno a chiedere la fattura anziché no come avviene per le spese mediche.

Sì, @MIRKOSARA, confermo che il Sistema investigativo del Fisco si basi in massima parte su presunzioni, via via definite in vario modo (legali, semplici, semplicissime, ecc.) a seconda dello stato dei fatti.

 

Qualche giorno fa @REXLEX citava certe categorie notoriamente ignote al Fisco come "portatori (in)sani di contante": non è proprio così, ma andare ad investigare sugli usi e costumi di 60 milioni di Contribuenti è praticamente impossibile, salvo partire dalle citate "presunzioni" che, l'arcana locuzione dell'inversione dell'onere della prova renda praticamente come "sparare sulla Croce Rossa".

 

Detto ciò, per andare sul generico: ING non è una Banca per Tanti: disoccupati, de-tecnolcizzati, monobancari e...amanti dei con-tanti.

Giocando coi numeri, io appartenente ad 1 categoria su 4 delle predette ed essendo Cliente di 5 Istituti... non mi preoccupo.

Saluti

@REXLEX ci vogliono entrambe le cose: in paesi più a nord del nostro c'è un senso del bene comune diverso che qui. Se riuscissimo a recepirlo avremmo in futuro una minore necessità anche delle norme (peraltro spesso complicate, contraddittorie e vessatorie). Caro @Gabriele i film di Agata Christie e di Montalbano, per citare un tuo quasi "conterraneo" mi hanno insegnato che l'investigazione è il ragionamento volto a reperire le prove di colpevolezza di un soggetto: nulla a che vedere con la "presunzione" . Se la giustizia penale funzionasse come quella tributaria molti presunti delinquenti sarebbero nelle patrie galere, ma sarebbero effettivamente e sicuramente colpevoli? Buona 🌃 a tutti

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