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Versamento - un passo indietro

RISOLTO

Buongiorno, mi trovo a dover versare un assegno sul mio conto ING. E' vero: capita ormai molto di rado ma le persone anziane utilizzano ancora saltuariamente tale metodo di pagamento. Trovo inammissibile che in una città come Milano non ci sia più alcuno sportello dove versare assegni e si debba tornare al MedioEvo con posta cartacea assicurata, assicurandosi lunghe code, tempo buttato via e rischio Covid alla Posta - oltre al fote rischio che l'assegno venga rubato: quali sono le garanzie che in caso di furto l'assegno venga subito congelato dall'altra banca? Non trovo alcuna spiegazione in merito su sito e blog.

Penso che pure dovendo fare versamenti di questo tipo una o due volte l'anno tale vetustà procedurale e mancanza di trasparenza nelle istruzioni mi indurrà MOLTO presto a chiudere il conto corrente, spaventato anche dalle notizie di hackeraggio recenti su cui ING non ha fornito alcuna spiegazione. 

Distinti saluti, Andrea 

1 SOLUZIONE ACCETTATA

Soluzioni accettate
Soluzione

Buongiorno @Andnic60 , il problema è stato più volte trattato da queste pagine. Ti propongo comunque un breve "Bignami" della situazione:

le banche on line come Ing, avendo costi di gestione limitati rispetto ai corrispondenti  istituti tradizionali (mancanza di filiali o di strutture fisiche deputate all'operatività corrente) possono praticare condizioni economiche concorrenziali nei confronti della clientela ma non offrono una serie di servizi. Il cliente lo sa e decide scientemente se rimanere in Ing o passare (probabilmente a costi più alti) presso altro istituto.

Proprio in quanto gli assegni sono in disuso alla banca non conviente mantenere strutture (costose) per gestirne sul territorio poche unità.

Quanto alla sicurezza di trasferire un titolo via poste: quasi tutti gli assegni sono ormai non trasferibili e dunque gli importi possono essere incassati dal prenditore. In caso di smarrimento o furto ci sarà solo il fastidio di presentar denunce e farsi rilasciare un duplicato del titolo, (come da Legge assegni). I rischi sembrano limitati.

P.s. non sembra esserci stato hackeraggio ma errore tecnico (ripresentato stamani). Ti posso dire,  da correntista di più istituti, che può capitare: stamattina ad esempio oltre ad Ing non era in linea il terzo gruppo bancario del paese

 

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1 RISPOSTA 1
Soluzione

Buongiorno @Andnic60 , il problema è stato più volte trattato da queste pagine. Ti propongo comunque un breve "Bignami" della situazione:

le banche on line come Ing, avendo costi di gestione limitati rispetto ai corrispondenti  istituti tradizionali (mancanza di filiali o di strutture fisiche deputate all'operatività corrente) possono praticare condizioni economiche concorrenziali nei confronti della clientela ma non offrono una serie di servizi. Il cliente lo sa e decide scientemente se rimanere in Ing o passare (probabilmente a costi più alti) presso altro istituto.

Proprio in quanto gli assegni sono in disuso alla banca non conviente mantenere strutture (costose) per gestirne sul territorio poche unità.

Quanto alla sicurezza di trasferire un titolo via poste: quasi tutti gli assegni sono ormai non trasferibili e dunque gli importi possono essere incassati dal prenditore. In caso di smarrimento o furto ci sarà solo il fastidio di presentar denunce e farsi rilasciare un duplicato del titolo, (come da Legge assegni). I rischi sembrano limitati.

P.s. non sembra esserci stato hackeraggio ma errore tecnico (ripresentato stamani). Ti posso dire,  da correntista di più istituti, che può capitare: stamattina ad esempio oltre ad Ing non era in linea il terzo gruppo bancario del paese