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in data 03/05/2021 12:57
in data 03/05/2021 12:57
Negli ultimi anni abbiamo fatto i conti senza l'oste , l'inflazione. Abbiamo imparato che questa , descritta per anni come il grande problema , era invece auspicata dalle banche centrali e che un sano 2% era gradito ( non oltre ) perché voleva dire che l'economia cresceva . Ad aprile l'inflazione su base annua nel nostro Paese è data al 1,1 % e noi faremmo bene a riprenderla in considerazione nelle nostre scelte di investimento aggiungendo ( o meglio scalando ) questo fee dalle nostre ipotesi di rendimento degli investimenti che andremo a fare. E sicuramente a fine anno , sperando che economia e lotta alla pandemia vadano bene , questa sarà ben maggiore ( grande è la voglia di rifarsi del tempo perduto , di aumentare i listini e di scaricare sul consumatore gli stress di questo anno e mezzo ). Qualche conto deposito o qualche BTP già non è più tanto appetibile se un 1,1% se ne va ( anche se l'inflazione è un dolce veleno che si palesa solo quando andiamo a constatare il nostro potere di acquisto e quindi , come la polvere sotto il tappeto , si può non pensarci , spostare le spese ad un futuro non meglio definito ). Comunque il suggerimento è quello di ricominciare a pensare considerandola ai valori che è giunta e che giungerà e non a quella che ci ricordiamo del recente passato.
in data 03/05/2021 13:21
in data 03/05/2021 18:17
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